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malattia parodontale cane

Malattia parodontale nel cane: diagnosi e trattamento

Trascuri la bocca del tuo cane, il tartaro si accumula e nel giro di poco tempo, arriva il dolore, la scialorrea, l'alito pesante e la perdita dei denti. Ecco, in sintesi la malattia parodontale. Vediamo cos'è e come si deve trattare

Indice dell'articolo

La malattia parodontale nel cane: cos’è?

La malattia parodontale è una malattia irreversibile: una serie di cambiamenti che sono associati con l’infiammazione e la perdita del supporto a carico delle strutture profonde dei denti.

“Parodontale” deriva da due parole greche che significano “intorno al dente”.

Cosa provoca la malattia parodontale?

La malattia parodontale origina perché particelle di cibo e batteri si raccolgono lungo il bordo gengivale formando la placca.
Questa, se non viene rimossa, si cementa con i minerali nella saliva e si forma il tartaro, che aderisce tenacemente ai denti.

La placca inizia a mineralizzare già dopo 48 ore dopo la sua formazione.

Cosa provoca il tartaro?

Il tartaro è irritante per le gengive e causa un’infiammazione chiamata gengivite, che si manifesta con l’arrossamento della gengiva adiacente ai denti.

Il tartaro è una delle cause di alitosi.

Se il tartaro non viene rimosso, si accumula sotto le gengive, separandole dai denti e formando delle “tasche”, incoraggiando ancora di più la crescita batterica.

A questo punto il danno è irreversibile e viene chiamato “malattia parodontale”.

malattia parodontale studio dentistico zamprogno montebelluna
 Malattia parodontale, fonte immagine Studio Dentistico Zamprogno Montebelluna

Può essere molto doloroso e può portare a:

  • perdere i denti
  • infezioni
  • formazione di ascessi
  • perdita di osso.

Fattori che influenzano la malattia parodontale

Numerosi fattori giocano un ruolo nella formazione della placca, tartaro, e lo sviluppo della malattia parodontale.

Questi includono:

  • L’età e lo stato di salute generale: la malattia parodontale colpisce più comunemente animali anziani.
  • Comportamento nel masticare: l’abitudine del cane a masticare “giochi-commestibili” o masticativi enzimatici (barrette edibili per l’igiene orale) può ridurre la possibilità di formazione del tartaro.
  • Razza e l’allineamento dei denti: i cani di piccola taglia e le razze brachicefale sono spesso più a rischio di malattia parodontale, dal momento che hanno denti molto più ravvicinati fra loro, cosa che si traduce in un maggior accumulo di placca.
  • Cura quotidiana dell’igiene orale: la spazzolatura regolare dei denti del cane può ridurre notevolmente l’accumulo di placca e lo sviluppo di tartaro, riducendo così il rischio di malattia parodontale.
  • Bocca-ambiente: i cani che respirano molto a bocca aperta tendono ad avere un tartaro molto tenace per la continua disidratazione del cavo orale. In generale, poi, più acida risulta essere la saliva e più rapida risulta essere la formazione della placca.
  • Il numero ed il tipo di batteri presente nel cavo orale influenza poi in modo sostanziale l’evoluzione della malattia parodontale.

Come trattare la malattia parodontale

Il trattamento dipende dalla gravità (grado) del problema.

Una prima valutazione del problema viene eseguita con una visita clinica (ad eccezione di soggetti poco collaboranti, con tendenza a mordere).

Spesso la più corretta valutazione del problema può però essere condotta solo nel giorno in cui il paziente viene sottoposto ad anestesia, che consente una visione completa ed accurata della cavità orale e l’esecuzione di procedure come il sondaggio delle tasche sottogengivali e l’esecuzione di radiogrammi, qualora necessari.

Molto spesso si può decidere di porre sotto terapia antibiotica il soggetto anche diversi giorni prima dell’esecuzione delle procedure (terapia che poi verrà continuata anche dopo).

Fondamentale che le procedure vengano eseguite dopo attenta valutazione del rischio anestesiologico e che vengano poste in atto con tutti gli accorgimenti necessari (anestesia gassosa con apposizione di tracheotubo cuffiato, monitoraggio del paziente anestetizzato).

La placca ed il tartaro verranno rimossi dai denti, sia sopra che sotto il margine gengivale, con apposito apparecchio ad ultrasuoni.

I denti vengono poi lucidati per rimuovere i graffi microscopici eventualmente presenti sulla superficie dello smalto, che predispongono alla formazione di placca e tartaro.

Ogni singolo dente e tutta la cavità orale sono sottoposti ad attenta verifica per rilevare la presenza di ogni possibile malattia.

Nella fattispecie viene effettuato:

  • Il sondaggio delle tasche parodontali
  • La valutazione dei radiogrammi per il riassorbimento osseo
  • La presenza di ascessi
  • La perdita di stabilità del dente

Queste valutazioni possono portare alla decisione di estrarre uno o più denti, decisione che, a volte, è già preventivabile con la visita clinica pre-chirurgica, ma a volte può essere presa soltanto con una più attenta valutazione in anestesia.

masticativo per cani

Trattamento post chirurgia

Dopo la seduta chirurgica verranno prescritte tutte le cure necessarie in base al tipo di intervento che si è messo in atto: a volte si rende necessaria una terapia antibiotica (che a volte si instaura già da alcuni giorni prima dell’anestesia), associata all’utilizzo di analgesici e/o antiinfiammatori sistemici o locali.

Verranno poi date tutte le indicazioni per poter mantenere il più a lungo possibile il risultato ottenuto, attraverso l’utilizzo di appositi gel a base di clorexidina e/o “dentifrici” ad uso veterinario con azione chimica e/o enzimatica.

A volte si arriva a consigliare una modificazione dietetica e/o l’introduzione di integratori per uso orale che riducano la formazione della placca e del tartaro, oppure l’utilizzo di quei prodotti da masticare sotto forma di “toy” oppure di barrette che molto sembrano aiutare nella prevenzione.

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